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cittadella di Fusio

Cittadella di Fusio

Un futuro che interpreti il passato e il presente.

Passato, presente e futuro, residenze secondarie, rustici, economia montana, salvaguardia del territorio, promozione turistica e tanto altro ancora: sono molti i fattori da valutare e riconsiderare dopo il voto popolare.

L’iniziativa di Franz Weber ha infatti fissato un perimetro operativo entro il quale muoversi, decretando il blocco della costruzione di residenze secondarie ai Comuni che già ne annoverano oltre il 20%.

Si è parlato e si parla in questi mesi di possibili eccezioni e deroghe, di abitazioni che hanno un valore particolare o tradizionale come i rustici ticinesi e le baite vallesane (“mayens”) e che dovrebbero essere ritenute quota a parte, insomma tanti dettagli, come sempre alla luce di un pronunciamento popolare. I villaggi delle nostre valli sono ricchi di presenze di edifici, che ci testimoniano la civiltà rurale di cui sono espressione. Un tempo erano abitati, perché in questi paesi, nonostante l’emigrazione, c’era – e si manteneva – la vita.

Alcune di queste costruzioni sono anche andate in rovina sotto i colpi del tempo; altre sono state salvate, con interventi di ristrutturazione, come traccia di una vita, di un vivere e di un mondo che si sono estinti, perché la modernità ci ha cambiato ed ha fatto sciamare molti verso una comprensibile esigenza di comodità. Case e rustici delle generazioni del passato sono diventati residenze secondarie: che devono comunque e in ogni modo continuare a vivere, segno anche di un’identità da difendere e tramandare. È una prospettiva che vale per tutto il territorio perché noi siamo anche il nostro passato, siamo anche quello che sono stati i nostri predecessori.

L’obiettivo dev’essere pertanto quello di tenere in piedi contrade e case, di valorizzarli per quanto possibile, di servircene per uno sviluppo che sia rispettoso del territorio, non ne preveda ulteriori sacrifici o sfregi e, al contrario, tuteli l’esistente. Abbiamo un patrimonio: più che pensare ad estenderlo, con interventi edilizi talora discutibili, di trasparente speculazione, dobbiamo preoccuparci di far quadrato attorno a ciò che c’è. In questa prospettiva rientra, ad esempio, il progetto di ridare vita e avvenire al nucleo di Oréi, piccola ma significativa contrada di Fusio, nel Comune/Valle di Lavizzara, che è un lembo di storia nostra, di attaccamento viscerale alle proprie radici nonostante lo strappo dell’emigrazione. Qui si condensano molte voci: di natura, armonia ambientale, evocazione umana, architettura sobria ma anche protesa al nuovo e all’elegante, icona di un tempo passato che può continuare nella modernità. 

Sta a noi trovare la soluzione idonea, più commisurata, che contemperi rispetto ed equilibrio, nostalgia di identità, dinamismo, progettualità, insomma un rilancio della speranza possibile e sostenibile. Se riusciamo a dar forma a questo impegno, avremo fatto un bel passo nel nostro domani.

Un villaggio alpino le cui origini si perdono nel basso Medioevo, incastonato a poco meno di 1300 metri di quota in un paesaggio aspro e roccioso, punteggiato da fitti boschi di larice e faggi. Al suo margine meridionale, vertice estremo della ragnatela di viuzze lastricate, la passione per una eredità architettonica stratificata e complessa ha dato vita ad un’iniziativa che ha pochi precedenti: infondere nuova vita ad un intero nucleo, costituito da diversi edifici che narrano, a partire dal 1500, un arco di tempo lungo tre secoli.

Lo studio di architettura Giovan Luigi Dazio è ora impegnato nello sviluppo e nella realizzazione di questo ambito progetto di villaggio telematico, con residenze private, di importanza architettonica, coniugando passato e presente, di vasto interesse storico ed artistico, con infrastrutture culturali e di intrattenimento, attività turistica, tecnologica e commerciale.

Per realizzare questi obiettivi e per una futura gestione, si cercano nuovi partner interessati a condividere questa esperienza a Fusio, nell’alta Valle Maggia, Cantone Ticino: una sfida unica, in un contesto estremo quanto affascinante.
I progetti sono stati approvati.

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